lunedì 3 ottobre 2011

Che sapore ha una cellula dendritica? (omaggio ai premi Nobel per la Medicina 2011)

Con questo post voglio inaugurare la sezione "Nerd Cakes"
che si inserisce nel più ampio programma didattico-educativo

SE LO HAI MANGIATO, TE LO RICORDI


Il premio Nobel per la Medicina di quest'anno è stato oggi assegnato a Bruce Beutler, Jules Hoffmann e Ralph Steinmann per i loro studi sul sistema immunitario. In particolare a Ralph Steinmann viene attribuita la parte più consistente del riconoscimento per il suo lavoro sulle così dette "cellule dendritiche".



Come si vede nella torta, questo tipo di cellule deve il suo nome alla caratteristica presenza di prolungamenti (i dendriti per l'appunto) che, come i tentacoli di un polipo, consentono alle cellule stesse di estendersi nell'ambiente circostante e sondare la presenza di "intrusi" potenzialmente dannosi per l'organismo.


Per questa loro capacità, le cellule dendritiche vengono anche simpaticamente definite le sentinelle del sistema immunitario.


Come tutte le cellule, sono dotate di un nucleo (qui rappresentato da una fetta di kiwi), un compartimento che custodisce il DNA, cioè l'informazione genetica. Sì, i famigerati geni, proprio quelli responsabili del fatto che avete i capelli ricci e sicuramente li vorreste lisci, che siete troppo alti o troppo bassi, che avete un naso troppo pronunciato o a patata, e che (per quanto non lo vogliate ammettere a voi stessi!) somigliate davvero tanto a vostra madre...!

A parte farvi questo tipo di dispetti però, i geni hanno anche l'importantissimo compito di dire ai diversi tipi cellulari come comportarsi.

E cosa dicono di fare i geni a una cellula dendritica?

Una volta che questa cellula incontra un nemico (ad es. un virus o un batterio), è programmata per mangiarlo (sì, avete capito bene, MANGIARLO! ...è pur sempre un blog di cucina questo ;) ) e farlo letteralmente a pezzi.

Alcuni di questi pezzi, gli antigeni, (qui simbolizzati da un'uvetta) vengono esposti sulla superficie delle cellula dendritica in associazione con degli appropriati recettori di membrana, le MHC (che in questa rappresentazione sono interpretate da due pezzi di marshmallows). In questa forma gli antigeni vengono presentati ai linfociti, che in questo modo si attivano e fanno il vero e proprio "lavoro sporco" uccidendo la gran parte degli intrusi.



L'attivazione dei linfociti è inoltre favorita dal rilascio di zuccherini colora... ehm, volevo dire di citochine da parte delle cellule dendritiche. Si tratta di mediatori proteici che, un po' come la Red Bull, "mettono le ali" ai linfociti, potenziandone tutte le funzioni.

In pratica, senza cellule dendritiche mancherebbe il motorino di accensione della risposta immunitaria. Si capisce bene quindi come mai la loro scoperta valga un Nobel...!



Se solo Ralph Steinmann sapesse
cosa ho fatto alle sue cellule dendritiche... :)

2 commenti:

  1. .....avevo dimenticato che eri una Dottoranda Biotecnologa......non mi ero mai soffermata su "quelle cose che fate voi"!!! Meno male che in te c'è soprattutto una PANICCERA :D

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  2. Io l'ho vista dal vivo!
    merita davvero
    lunga vita alla PANICCERIA!!!!

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