domenica 30 settembre 2012

Un anno di Panicceria: cosa tiene acceso il mio forno

Considerazioni a margine della lettura di 
di Mario Calabresi

Il San Raffaele stava per fallire, l'Italia sta per fallire... e anche io non mi sento tanto bene!
Woody Allen mi perdonerà per l'arbitraria parafrasi della sua battuta, ma la sostanza rimane: ti sembra questo il momento di pensare a fare torte??


Per rispondere stavolta chiederò l’aiuto di Mario Calabresi (lo so devo sempre dare fastidio a qualcuno!). Da dove nasce la rassegnazione e il fatalismo in cui sguazziamo da un po’? Siamo davvero capitati nel periodo peggiore della storia o abbiamo semplicemente perso qualcosa strada facendo? “L’Italia affonda perché non sa più desiderare. In realtà molti di noi hanno ancora dei sogni. Quello che manca è l’ossigeno per raccontarli, persino a se stessi. A furia di scattare a vuoto la molla si è inceppata. Il futuro non è un’opportuità e nemmeno una minaccia. Semplicemente non esiste”, ci suggerisce il nostro amico direttore de La Stampa in un libro che consiglio a tutti, COSA TIENE ACCESE LE STELLE.

E' vero, stiamo rincorrendo le briciole di un sistema in cui, nella migliore delle ipotesi, la nostra generazione semplicemente non è contemplata. Ma il vero dramma è che non siamo in grado di inventarci nessuna alternativa. Guardiamo con nostalgia a un passato di garanzie e percorsi già tracciati che, nel bene e nel male, non ritornerà. E non siamo in grado di cogliere "l'opportunità" che si cela dietro questa apparente sfortuna: e se, liberati da presunte certezze, fosse questo il momento di provarci? Se il "non avere nulla da perdere" diventasse un vantaggio per trovare nuove strade?

Abituati come siamo stati a non doverci guadagnare quelle che per i nostri genitori sono state conquiste (dalla possibilità di studiare in poi), siamo qui in attesa che la soluzione venga dall'esterno. Ma come ci ricorda Calabresi (citando in realtà a sua volta un editoriale di Massimo Gramellini) il riscatto non può venire da teorie economiche o ideologie politiche "ma solo dall'urgenza di tante rivoluzioni individuali, che riescano a connettersi tra loro, creando una vera comunità."
E di esempi di persone che al bivio tra lamentarsi e sognare hanno scelto questa seconda opzione, per fortuna ce ne sono. Penso a Cristina che in questi tempi bui ha osato seguire il sogno di aprire una piccola libreria indipendente; penso a Maria Flora che si è messa in testa di trovare un ponte tra filosofia e scienza e non si stanca di tenere corsi per l'Italia per insegnare il suo "metodo". O ancora mi viene in mente Chiara ricercatrice in biologia, che coltiva (con successo) la passione di scrivere libri per bambini. E poi c'è Mauro, "l'uomo delle stelle" (per rimanere in tema!), che anima le notti del planetario di Milano facendoci sembrare il cielo un po' più a portata di mano.
Tutte persone che non si arrendono a quello che già c'è, ma coltivano il loro sogno. In barba alla crisi e al disfattismo.

Infine ci sono io e le mie torte. Non solo un mero esercizio culinario, ma un modo che mi sono inventata per entrare in comunicazione con gli altri e per cercare prospettive diverse della realtà.
Senza dimenticare le mie altre passioni: la scienza, la filosofia, la scrittura.
Ho deciso di seguirle tutte. Perchè credo fermamente che le cose comunichino tra loro e che non esistano binari blindati. Perchè mi piace pensare che scienza, cucina e filosofia possano sedere allo stesso tavolo (magari davanti a un buona fetta di torta ;) ) e che da questo incontro, chissà, possa scaturire qualcosa di nuovo. O forse solo un gran casino, direte voi! Ma tra l'inerzia e l'entropia ho sempre preferito la seconda. Non fosse altro perchè la termodinamica ci insegna che, volenti o nolenti, è destinata ad aumentare... quindi, a questo punto meglio puntare sul cavallo vincente. Anche perchè come diceva il buon Nietzsche "Solo chi ha un caos dentro di sè, può generare una stella danzante".


"Le stelle si sono accese per guidare il cammino degli uomini, la loro fantasia, i loro sogni,
per insegnarci a non tenere la testa bassa, nemmeno quando è buio"


PS: non so dove il mio caos mi porterà, 
nel frattempo ci vediamo al Festival della Scienza di Genova, 
a mescolare un po' biologia e pasticceria ;)
http://www.festivalscienza.it/site/home/programma/eventi-per-tipo/eventi-speciali/la-dolce-scienza.html


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Un grazie a Mario Calabresi per l'involontaria, ma fattiva collaborazione ;) 
e al mio amico garganico Peppe per tutta la poesia che riesce a tirare fuori da una foto

3 commenti:

  1. Non so quanto bene hai ancorato le stelline al tuo letto a castello. Ma se qualche filo dovesse spezzarsi le stelle non saranno più semplici stelle. Saranno stelle cadenti.
    Peppe

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  2. non so chi tu sia, arrivo per caso sul tuo blog! sono mamma di figli trentenni che come te , credono al futuro "con le idee", competenze, fantasia e speranza!
    verranno tempi molto più belli e giusti di quelli del passato e del presente!
    coraggio, forza e ammirazione per quello che fai!
    bice

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