Viviamo per lavorare o lavoriamo per vivere?
La questione non è certo nuova e periodicamente ritorna nei talk show televisivi come nelle nostre vite. Ma in macchina da qualche parte tra Roma e Frosinone un venerdì sera di settembre, questa domanda sembrava avere un'unica possibile risposta: vale la pena vivere per quei momenti fuori dalla "giostra", per le vacanze che ci prendiamo quotidianamente (anche solo nella nostre mente) da una routine che (come dice la mia amica Laura!) è fatta di alti ma anche di tanti bassi, per il piacere di premiarci alla fine con ciò che davvero ci va di fare.
E allora, al diavolo il disappunto per le multe o per il tempo perso nel traffico per arrivare al lavoro, al diavolo l'ansia per le scadenze o per i risultati che non sempre corrispondono al nostro impegno, al diavolo l'idea di dover sempre e per forza rincorrere un altro obiettivo al di là di quello che siamo in grado di reggere.
La vacanza del weekend in questione è ambientata nella ridente cornice di un paesino ciociaro sconosciuto ai più di nome Vicalvi, e il suo titolo è "Vendemmia". Una vacanza un po' stancante, direte voi...! Ma di quella stanchezza che lascia contenti: avviarsi tutti insieme verso la vigna armati di forbici, vedere che tra una chiacchiera e l'altra le cassette si riempiono, ritrovarsi con le mani tutte appiccicose per lo zucchero dell'uva, caricare e scaricare cassette piene d'uva, assistere stregati alla trasformazione dei grappoli in mosto per poi arrivare a sera sporchi e soddisfatti.
E nell'attesa che il tempo faccia il suo corso e i lieviti ci restituiscano il nettare degli dei non potevo (insieme alla mia fedele compagna di malefatte culinarie, nonchè mia cugina) non propiziare la fermentazione con una serie di dolci a tema...!
Crostata della raccolta
con marmellata di pere,
noci e gocce di cioccolato
Sorbetto ubriaco
al vino rosso
con gelato all'uva bianca
E dulcis in fundo,
Pan di Spagna della fermentazione
con grappoli d'uva bianca e nera
e pampini di cioccolato
servito su un letto di pampini veri
E per finire non posso non sponsorizzare il vino di famiglia
(...se non ci si aiuta tra noi!!!) ;P
Grandissima!!!
RispondiEliminaIn questo caso più che da un panino il bicchiere di vino è stato accompagnato da un panzerotto. Vuoi mettere...
RispondiEliminaMi sorprende solo che Al Bano da pugliese non ci avesse pensato.
Pregevole la finitura del "Pan di Spagna della fermentazione", mi ricorda la Canestra di Frutta del Caravaggio!
RispondiEliminaBeh....Al diavolo le multe da 80 euro -_-' ( che chiudono una 2 giorni di trasferta tra l'Umbria e la Toscana)... soprattutto quando, al mattino dopo, alle 5, appena sveglia, prima di ripartire, trovi al centro della tavola un piatto di Muffin a forma di cuori (mele e noci) e tondi (mele e pinoli) con un bigliettino: "Dato che la serata di ieri si è conclusa male, spero che questo possa aiutarti a cominciare una splendida giornata".
RispondiEliminaChe dire....Senza parole....
Grazie di esistere :D
PS: non vi sono prove fotografiche perchè alle 5 del mattino, prima dei miei 150 km, non ho avuto la lucidità di prendere la macchina fotografica!!!
scusaaaateee