Ebbene sì, signori, è successo anche quest'anno: è febbraio e fa freddo. Tralasciando le considerazioni filosofiche su come la mente umana (e con lei Trenitalia!) venga colta ogni anno impreparata rispetto a questa eventualità che in termini probabilistici potremmo definire "un evento certo", resta il problema di quale sia il modo migliore di affrontare tutto ciò.
Ti affacci alla finestra e ti sembra di intravedere distintamente dei pinguini attraversare la strada.
Dai paraurti delle macchine vedi crescere delle suggestive stalattiti.
Ti rendi conto che per scaldarti le mani potrebbe essere un'idea plausibile quella di metterle in frigo.
Dai paraurti delle macchine vedi crescere delle suggestive stalattiti.
Ti rendi conto che per scaldarti le mani potrebbe essere un'idea plausibile quella di metterle in frigo.
Stai quasi per cedere a quella vocina interna (che se ci pensi bene somiglia tantissimo a quella di tua madre... di nuovo lei!) che ti dice che l'unica cosa che ci vuole in questo momento è un-bel-minestrone-caldo che ha tutte-quelle-cose-che-fanno-bene.... e invece no! Ti ritrovi quasi a tua insaputa (come il ministro Scajola) a preparare una freschissima bavarese alle pere. Proprio così. Uno di quei dolci al cucchiaio tanto comodo da preparare in estate perchè va in frigo e non in forno.
L'episodio necessita di una riflessione.
A prima vista potrebbe sembrare un effetto collaterale del troppo freddo: le temperature rigide potrebbero aver compromesso definitivamente le già traballanti sinapsi dei vostri neuroni, inducendovi a compiere azioni contrarie al buon senso. Quando fa freddo ci vuole qualcosa di caldo, perbacco.
E se invece di fare i soliti reazionari provassimo a vederla da un punto di vista omeopatico?
L'omeopatia è un discusso metodo terapeutico alternativo, basato sul così detto principio di similitudine del farmaco. "Similia similibus curantur" soleva dire Samuel Hahnemann, controverso padre della metodica (lo diceva in latino per darsi un tono, perchè in realtà lui era tedesco). In soldoni vuol dire questo: se a causa del freddo ci si gelano le mani, possiamo metterle sul termosifone - medicina tradizionale - o sul ghiaccio - alternativa omeopatica. Ora, detta così, potrebbe quasi sembrare che "alternativa omeopatica" sia un elegante giro di parole per dire "ca@@ata": "Sono uscito senza ombrello e sta venendo giù il diluvio... che alternativa omeopatica che ho fatto!!!"
In realtà la questione è più complessa. Qual è la differenza tra i due metodi?
Mettendo le mani sul termosifone, l'organismo rimane passivo e il beneficio risultante è limitato al tempo di somministrazione del calore. Se il termosifone si spegne, la sensazione di freddo torna anche più intensa di prima.
Poggiando le mani sul ghiaccio invece, operiamo una possente stimolazione dell'organismo che metterà in atto una "risposta scaldante". Questa risposta, proprio perchè attiva, sarà più intensa e duratura nel tempo.
Insomma, a volerla riassumere, la risposta è dentro di noi. Basta fare la giusta domanda.
E se la domanda ha le sembianze di una fresca bavarese alla pera dal gusto vanigliato e delicatissimo, esaltato da una gustosa salsa al cioccolato fondente.... bè tanto meglio ;)
E se invece di fare i soliti reazionari provassimo a vederla da un punto di vista omeopatico?
L'omeopatia è un discusso metodo terapeutico alternativo, basato sul così detto principio di similitudine del farmaco. "Similia similibus curantur" soleva dire Samuel Hahnemann, controverso padre della metodica (lo diceva in latino per darsi un tono, perchè in realtà lui era tedesco). In soldoni vuol dire questo: se a causa del freddo ci si gelano le mani, possiamo metterle sul termosifone - medicina tradizionale - o sul ghiaccio - alternativa omeopatica. Ora, detta così, potrebbe quasi sembrare che "alternativa omeopatica" sia un elegante giro di parole per dire "ca@@ata": "Sono uscito senza ombrello e sta venendo giù il diluvio... che alternativa omeopatica che ho fatto!!!"
In realtà la questione è più complessa. Qual è la differenza tra i due metodi?
Mettendo le mani sul termosifone, l'organismo rimane passivo e il beneficio risultante è limitato al tempo di somministrazione del calore. Se il termosifone si spegne, la sensazione di freddo torna anche più intensa di prima.
Poggiando le mani sul ghiaccio invece, operiamo una possente stimolazione dell'organismo che metterà in atto una "risposta scaldante". Questa risposta, proprio perchè attiva, sarà più intensa e duratura nel tempo.
Insomma, a volerla riassumere, la risposta è dentro di noi. Basta fare la giusta domanda.
E se la domanda ha le sembianze di una fresca bavarese alla pera dal gusto vanigliato e delicatissimo, esaltato da una gustosa salsa al cioccolato fondente.... bè tanto meglio ;)
NB: da gustare a termosifoni spenti ;)
ahahahahahahah
RispondiEliminaa proposito di omeopatia cla... se ne parlava proprio oggi ;)
RispondiEliminaMeritavo anche io una citazione visto che il 1/1/12 volevo offrirti un gelato. E comunque, la risposta è dentro di noi, e peró è sbajata!
RispondiEliminaPS: ma davvero hai 27 anni?
Ahah, mitico Fabio! Sapevo che avresti citato Quelo ;)
RispondiEliminaPS: per la cronaca oggi pomeriggio, di ritorno dal lab, l'ho comprato davvero un gelato ;)
Complimenti per il creativo sito! Credo che possa diventare molto funzionale per i bisogni umani...d'altronde una biotecnologa lavora proprio per l'uomo...spero ancor meglio per l'umanità! Giusto come osservi che le due attività non sono in contrasto, infatti scienza e natura quando riusciranno a sposarsi per davvero, e non a convivere, ammetteranno che l'uomo, elemento intelligente dell'intelligente natura, può essere studiato dalla scienza, ma non prodotto dalla stessa: aiutato, confortato, riequilibrato. Ti aggiri, scienziata in erba, tra le materie dolciarie, ti faccio tanti auguri per le due abilità, notando che l'analogia non è solo quella di attivismo laboratoriale, ma anche utilizzo di ambedue materie "naturali"... Questa per le mie scelte di vita non può che farmi un piacere immenso!
RispondiEliminaAuguri cara, ad majora, energia e pensiero all'obiettivo...tra tutte le grandi materie è LUI il vero Farmaco, reattivo, realizzativo,trasmutatore.
Ti abbraccio, Terry
ma hai mai pensato di scrivere un libro!!
RispondiEliminaMagari caro Anonimo! Ma non so in quanti potrebbero essere interessati alle mie chiacchiere... Comunque grazie del bel complimento! :)
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