Il sonno della ragione genera mostri, diceva Francisco Goya.
E il sonno della responsabilità e della capacità di indignarsi genera l'Italia di oggi. Non sarà mostruosa, ma è comunque abbastanza inquietante: una società che a tratti sembra anestetizzata, in grado di abituarsi a qualsiasi raccapricciante spettacolo e rassegnata al livellamento verso il basso. Un paese senza slancio e preda di se stesso.
Da questo sonno, tuttavia, l'Italia si è dovuta bruscamente risvegliare scoprendo che raccontarsi la favola di un cattivo che ci ha oppressi per 17 anni potrebbe non bastare. Tutti noi dove eravamo?
"Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci
Date queste premesse, la torta al cappuccino di oggi è più che altro un'esortazione: SVEGLIAMOCI... ma per davvero!
Spolverare con abbondante indignazione prima di servire in tavola.
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